Questo libro è un saggio linguistico: un divertente e
spettacolare gioco di parole proprio su quelle espressioni e su quei clichés
che noi usiamo a sproposito e sovente in maniera ripetitiva.
L’autore ha scritto buona parte delle sue riflessioni
durante la recente campagna elettorale del 2008 e si è divertito a
stigmatizzare alcune frasi ricorrenti per esempio in ambito politico: “…
maggioranze di conformisti trasgressivi, conservatori progressisti, reazionari
irriverenti, populisti di élite, ggente contromano, controvento, contronatura,
contropelo, contro ogni senso vietato contromarcia e controlegge e qualunque
contestazione contro-culturale controproducente…”.
E in
questo delirio di parole deride anche le terminologie giovanili: “E’ arrivato
un bastimento giovane carico di… griffe, graffiti, gaffe, vaffa, style, stress,
strip, stop, spin, slot, loft, soft, flip, flop, hip, hop, hit, hot, tip, top,
gao, trip, trick, trans, trnds, test, best, must, cult, cool, suv, suk, suck,
slum, punk, pub, hub, sub, club, cool, care, car, change, lounge, loop, look,
talk, doc, vip, clip, chip, cheap ‘n’ blues, off-the-road…”.
Per chi ha
voglia di ridere del linguaggio attuale, in un delirio di significanti e
significati fino alla chiusa: “Siete cortesemente pregati di rimanere in dolce
attesa”!!!
DariaPeterlongo
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